A Paitone il film "Il diritto di contare"

L’8 marzo, Festa della donna o, meglio, Giornata internazionale della donna, è il simbolo del movimento di emancipazione e del riconoscimento dei diritti della donna. Una data che rappresenta un punto fermo, ma solo una tappa, sulla lunga marcia di liberazione femminile.

Partito dai movimenti delle suffragette nel mondo anglosassone, con una prima Giornata nazionale della donna celebrata il 28 febbraio 1909 per iniziativa del Partito socialista statunitense, il movimento si estese poi ai Paesi europei e infine all’impero zarista.

In Germania (e contemporaneamente in Svizzera, Austria e Danimarca) si tenne per la prima volta la  Giornata della donna il 19 marzo 1911 e una seconda volta l’8 marzo 1914. Ma la spinta più forte al movimento arrivò dalla Russia, dove l’8 marzo 1917 (23 febbraio secondo il calendario giuliano allora in vigore) si tenne a San Pietroburgo una grande manifestazione a guida femminile in cui si chiedeva a gran voce l’uscita del Paese dalla Grande guerra; fu la miccia che portò poi alla Rivoluzione d’ottobre, con la caduta del regime zarista e lo sterminio della famiglia Romanov.

Una data ormai ferrea, fissata nel giugno 1921 dalla Seconda conferenza delle donne comuniste, tenuta a Mosca, e ufficializzata nel 1922 da Lenin (nello stesso anno in cui iniziavano le celebrazioni in Italia). La Giornata internazionale della donna intende concentrare l’attenzione su importanti questioni, quali l’uguaglianza di genere, le discriminazioni e la violenza contro le donne.

Ecco che siamo arrivati al punto dolente per l’Italia.

Femminicidi in forte aumento. L’importanza delle conquiste finora incassate, a cominciare dal riconoscimento del diritto di voto (per inciso il voto alle donne su base nazionale era stato concesso in Nuova Zelanda nel 1893 - in Italia soltanto nel 1946 - prima dei movimenti delle suffragette inglesi e americane), è appannata da una piaga che da noi si è andata estendendo in maniera preoccupante. Tanto da associare idealmente la Giornata internazionale della donna, istituita dall’Onu nel 1977, alla Giornata contro la violenza sulle donne, introdotta, sempre dall’Onu, nel 1999.

I femminicidi in Italia sono diventati una piaga insostenibile non solo per il numero quanto per la crescita nell’ambito degli omicidi volontari totali. Nelle prime tre settimane del gennaio scorso (dall’1 al 21) sono state uccise 8 donne, di cui 7 in ambito familiare, su 18 omicidi complessivi. Se la tendenza procedesse linearmente la componente femminile risulterebbe pari al 45% del totale, la più alta in assoluto dall’inizio delle statistiche.

Nell’intero 2023, per confronto, gli omicidi volontari sono stati 330 (in moderato aumento) e i femminicidi 120 (in lieve calo), pari al 36% del totale.

Nella Giornata internazionale della donna, il Comune di Paitone propone il film ‘Il diritto di contare’, la storia vera di una matematica e fisica della Virginia segregazionista, donna e per di più afroamericana (orrore!), Katherine Johnson, approdata alla Nasa dove ha contribuito, con due
colleghe, anch’esse afroamericane, Dorothy Vaughan (revisore non ufficiale) e Mary Jackson (aspirante ingegnere) al riuscito invio di un uomo in orbita (John Glenn) e di due uomini sulla luna (Neil Armstrong e Buzz Aldrin, con Michael Collins sul modulo di comando in orbita lunare).

Tratto dal libro di Margot Lee Shetterley, il film, diretto da Theodore Melfi, è interpretato da Taraji Panda Henson nella parte di Katherine Johnson e si avvale della partecipazione di Kevin Costner. E’ un film da vedere per godersi il successo - arrivato con impegno, volontà, intelligenza - di una donna lungo una strada costellata di ostacoli anche molto scabrosi.

Venite a vedere il film domenica 10 marzo alle ore 20.30 nella Sala polivalente della cultura di Paitone, in piazza Sandro Pertini. Vi piacerà.